La Greater Blue Mountains Area (GBMA) è un altopiano di arenaria profondamente inciso che comprende 1,03 milioni di ettari di paesaggio dominato dall’eucalipto nell’entroterra di Sydney, la più grande città nel sud-est dell’Australia. Distribuito su otto riserve adiacenti di conservazione, costituisce uno dei tratti più grandi e più intatti di foresta protetta in Australia. Inoltre sostiene un’eccezionale rappresentazione della diversità tassonomica, fisionomica ed ecologica che gli eucalipti hanno sviluppato: un’eccezionale illustrazione dell’evoluzione della vita delle piante. Qui sono presenti anche un certo numero di taxa rari ed endemici, compresa la flora relitta come il pino Wollemi.
La geologia e la geomorfologia della proprietà, che comprende scogliere di 300 metri, canyon e cascate, fornisce le condizioni fisiche e lo sfondo visivo per sostenere questi eccezionali valori biologici. La proprietà comprende ampie aree di natura selvaggia accessibili a 4,5 milioni di persone a distanza ravvicinata. I suoi eccezionali valori di biodiversità sono integrati da numerosi altri, tra cui valori culturali indigeni e insediamento post-europeo, geodiversità, produzione di acqua, natura selvaggia, svago e bellezza naturale.
Nel 2015 i rifiuti di carbone e l’acqua si riversarono nella miniera di Clarence Colliery vicino a Lithgow nel fiume Wollangambe che sfocia nell’area del Blue Mountains World Heritage. Si riteneva che il motivo fosse il crollo di una discarica di rifiuti di carbone e gli stessi interessarono almeno 150 metri del fiume. I rifiuti si stanno lentamente dirigendo verso la zona del patrimonio mondiale delle Greater Blue Mountains, che si trova a soli due chilometri a valle della miniera. Il rischio è quello di mettere in pericolo anche la flora e la fauna locali per diversi decenni..
Alla fine, la fuoriuscita è costata alla Clarance Colliery oltre $ 3,000,000 con $ 1,050,000 di multe e oltre $ 2,000,000 di costi di bonifica. L’incidente ha richiesto 51 settimane per ripulire il tutto. In totale, sono state impiegate 14,857 ore da 20 membri turnati del team, che in media lavoravano nove ore al giorno. Sono stati intrapresi oltre 600 viaggi in elicottero per rimuovere le 214 tonnellate di materiale carboniero dal fiume. Circa 10,3 km del fiume Wollangambe sono stati ripuliti, i primi 5,35 km del fiume hanno necessitato addirittura una doppia pulizia.
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